La storia
della funicolare
La funicolare e la Locarno della Belle Époque
L’Ottocento sta per volgere al termine. Da pochi anni il Ticino, grazie alla Galleria del San Gottardo è diventato più facile da raggiungere per i confederati e per chi abita nel Nord Europa. Le sue valli ricche di acque tumultuose sono una ricchezza da trasformare in energia elettrica per i sogni industriali. I suoi lidi che profumano già di Sud richiamano i turisti da Oltre Gottardo. In Europa la chiameranno Belle Époque, perché ogni anno sembra portare a una nuova scoperta: l’automobile, il cinematografo, la radio, gli aeroplani.
Anche nel Locarnese c’è voglia di progresso e meccanizzazione e di creare infrastrutture per accogliere i nuovi visitatori. Così, nel 1896 Francesco Muschietti, Giuseppe Varenna e Domenico Rigola presentano domanda di concessione per la costruzione di una funicolare (ottenuta l’anno successivo) che conduca da Locarno al Santuario della Madonna del Sasso. Sei anni dopo è rimasto solo Domenico Rigola (un socio è morto, l’altro è emigrato), ma il progetto non è tramontato e viene ripreso dalla Società della Funicolare, che nasce il 19 giugno 1903 grazie ad un comitato che vede presenti, oltre a Rigola, Giovanni Pedrazzini e Luciano e Francesco Balli.
L’anima della Società della Funicolare è Giovanni Pedrazzini, esempio di imprenditore aperto alle novità.
La fortuna in America e le imprese locarnesi
La storia di Pedrazzini è quella di un giovane uomo che, completati gli studi in buoni collegi italiani, nel 1877 salpa per l’America. È una scelta che in quegli anni prendono anche molti altri suoi conterranei, ma per lui si rivela la scelta vincente. In una ventina d’anni riesce a crearsi una florida attività basata su una miniera d’argento in Messico, e a 48 anni, decide di tornare con la famiglia nella natìa Locarno. È il 1900.
Con i mezzi economici di cui dispone diventa promotore di numerose imprese locarnesi, dalla Società elettrica alla Ferrovia della Valmaggia, dal settore bancario alla Funicolare.
Quando nel ’13 le banche falliscono si presenta di persona allo sportello della Banca Svizzera Americana (nello stabile ora di UBS Locarno) da lui fondata e di cui è presidente, riuscendo a rassicurare gli animi allarmati e a salvare l’istituto.
Negli anni diventa anche sindaco di Locarno per un breve periodo (1914 – 1916). Muore nel 1922, all’età di settant’anni. La folta partecipazione popolare ai funerali testimonia la stima e l’affetto dei locarnesi per la sua figura.
Un viadotto con undici archi e una pendenza del 30 per cento
La Società della Funicolare, ottenuta la concessione nel 1903, si mette in azione per collegare Locarno a Orselina. Il progetto edile della linea viene allestito dal bleniese ingegner Giuseppe Martinoli; quello tecnico ferroviario è dell’ingegner Bosshard, zurighese, autore della funicolare del Dolder; approvati i progetti, i lavori sono affidati all’impresa Garavatti di Varese. La stazione di partenza viene costruita dietro la casa dei coniugi Rusca, detta Lucomagno, acquistando il diritto perpetuo di passaggio.
Per arrivare alla Madonna del Sasso viene sviluppata su un percorso di 813 metri, che costeggia la Ramogna, un po’ sulla destra un po’ sulla sinistra, e passa sul territorio di tre comuni, Locarno Muralto e Orselina. Di particolare pregio ingegneristico per l’epoca e suggestione per i viaggiatori è il viadotto con undici archidi un’altezza massima di 17m e dove la pendenza raggiunge punte del 30 per cento. Le spese, preventivate in fr. 325.000, alla fine raggiungono fr. 469.965. La costruzione della linea, iniziata verso la fine del 1904, avviene in poco più di un anno, e il 16 febbraio 1906 i delegati federali possono effettuare il collaudo. L’esercizio della funicolare inizia il 1° marzo 1906.
Il primo anno di pieno esercizio della funicolare, cioè il 1907, vengono trasportati 116.529 persone e 611 cani; gli azionisti ricevono un dividendo del 2 per cento; due anni dopo, i viaggiatori salgono a 146.999, il dividendo è al 3,5 per cento, e così via, con un crescendo che soltanto le due guerre mondiali interrompono momentaneamente.
Il successo dell’impresa e lo sviluppo sino a Cardada
I fondatori della Società della Funicolare si proponevano, senza scopo di lucro personale, di favorire lo sviluppo turistico ed edilizio della zona. Il loro obiettivo era di far meglio conoscere ed apprezzare, non solo dai turisti, la bellezza dei colli del Locarnese. La funicolare doveva essere il volano per uno sviluppo considerevole nella zona dei Monti, di Orselina, di Brè, e in genere della collina circostante la città di Locarno.
Le previsioni si avverarono in modo assai brillante e si iniziò a ipotizzare di prolungare il percorso a fune sino a San Bernardo e a Brè.
Un sogno che fu realizzato dalla seconda generazione di investitori, grazie alla funivia costruita nel 1952 e che, in prosecuzione alla funicolare, porta la gente in un batter d’occhio dai 200 metri d’altitudine di Locarno ai circa 1.400 metri di Cardada, offrendo un’altra occasione di godere del sublime panorama del Lago Maggiore, del Piano di Magadino e delle vette che fanno da cornice.
Lavori di rinnovamento e costruzioni
Funicolare Locarno-Madonna del Sasso dopo il 1906
Dopo aver posato i vetri alle carrozze già nel 1909, nel 1927 si è proceduto al cambio totale del macchinario, delle parti elettriche, della carrozzeria delle vetture, alla revisione di tutti i carrelli.
Subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale nel 1948 la Funicolare sostituisce il motore (von Roll), l’impianto (Brown Boveri) e posa fili elettrici per alimentare l’illuminazione e il riscaldamento delle vetture. La messa in marcia delle vetture, prima effettuata da macchinisti in sala macchine, avviene in modo automatico. Dieci anni dopo, nel 1958, la carrozzeria delle vetture viene cambiata per poi rimanere quella ancora oggi trasporta i viaggiatori.
I lavori di manutenzione sono annuali, ma le verifiche strutturali richiedono naturalmente nel tempo interventi più importanti. Nell’inverno 2021/2022 le vetture del 1958 sono state tolte dai binari e inviate alla ditta Calag per un accurato restauro della carrozzeria, con il rifacimento dell’intero impianto elettrico (Sisag) e una revisione della parte meccanica (Garaventa). I lavori di sistemazione della linea, iniziati parallelamente a quelli sulle vetture, saranno ultimati nell’inverno 2024/2025, così che la Funicolare si presenti pronta al rinnovo della licenza nell’autunno del 2025.